martedì 20 aprile 2010

Earth Day: quarant'anni dopo

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 20 aprile 2010

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Sono passati quarant’anni da quel 22 aprile del 1970 che era stato dichiarato in tutto il mondo “Giornata della Terra” (Earth Day), la prima “giornata” delle tante che sono poi seguite nel nome ”della "Terra”, “dell’ambiente”, “dell’ecologia”. Quante speranze e quante delusioni in questi quarant’anni.

sabato 17 aprile 2010

Passato e futuro dell'energia solare

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


L’energia solare è sempre stata figlia della scarsità. Quello che si può pensare come il primo atto di questa storia comincia nella seconda metà del XIX secolo: la società industriale dipendeva dal carbone, usato in quantità così rilevante da far temere l’esaurimento delle sue riserve e già riconosciuto come vistosa fonte di inquinamento atmosferico. Di una possibile futura scarsità del carbone aveva parlato l’economista inglese Stanley Jevons (1835-1882) nel libro ”The coal question”, pubblicato nel 1865 e 1888 (una terza edizione sarebbe apparsa nel 1906). Allora in tanti si misero a guardare al Sole come fonte di energia, sia come surrogato del carbone, sia nella prospettiva di sviluppo di attività economiche nelle colonie africane. Nel 1863 il fisico italiano Antonio Pacinotti (1841-1912) aveva pubblicato le sue prime osservazioni sull’effetto fotovoltaico e termoelettrico, di cui suggerì l’applicazione per la produzione di elettricità dal Sole. Il francese August Mouchot (1825-1912) negli anni 60 e 70 dell’Ottocento costruì delle macchine con le quali, mediante specchi, produceva vapore che alimentava un motore; tale invenzione riscosse una grande attenzione in tutto il mondo; nel 1866 la macchina fu mostrata a Napoleone III che assegnò un premio all’inventore; una versione perfezionata fu presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1878.

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Conferenza di Copenhagen: un grande flop

l’Ernesto, 18, (1), 49-50 (2010)

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Sono già passate molte settimane da quando si sono spenti le luci e il chiasso sulla famosa conferenza organizzata dalle Nazioni Unite a Copenhagen (7-18 dicembre 2009), quella che avrebbe dovuto far fare un grande (un qualche) progresso verso accordi internazionali rivolti a limitare le cause chimiche e fisiche che stanno provocando il riscaldamento planetario e le modificazioni climatiche. In quei giorni nella capitale danese sono transitate diecine di migliaia di persone, fra capi di stato, ministri, tirapiedi di ministri, “scienziati”, lobbysti, alti dirigenti di industrie, giornalisti, televisioni.

Il 150° anniversario della nascita di Vito Volterra (1860-1940)

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 30 marzo 2010

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Tutti ormai parlano, e molti scrivono, di ecologia e ambiente: circolano molti soldi intorno a soluzioni tecnico-scientifiche per combattere l’inquinamento, per diminuire i danni delle frane e alluvioni, per salvaguardare la biodiversità e potenziare i parchi. Ho però l’impressione che spesso vengano trascurati i fondamenti delle “leggi” che regolano i rapporti fra gli esseri viventi, vegetali, animali (compresi quegli specialissimi animali che sono gli umani), e l’ambiente naturale.

Dieci anni dopo

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 15 aprile 2010

L’uomo e la natura. Perseverare è diabolico

In un momento di rabbia per quanto sta avvenendo sulla Foggia-Benevento (e altrove) mi chiedo se vale la pena di continuare a scrivere sempre le stesse cose, inascoltate ? Scusate lo sfogo ma non ho nulla da aggiungere a quanto scrissi dieci anni fa

La Gazzetta del Mezzogiorno, 17 ottobre 2000

"L'uomo ha perso la capacità di prevedere e prevenire: finirà per distruggere la Terra". Se dipendesse da me, scriverei questo avvertimento all'ingresso degli uffici pubblici, delle scuole e delle Università, perché nella incapacità di prevedere e prevenire vanno cercate le vere radici delle sventure e dei dolori che colpiscono tanti milioni di nostri concittadini oggi nella valle padana, ieri in Calabria, ieri l'altro in Campania e poi in Versilia, e in Valtellina, e indietro di questo passo. Così come nella capacità di prevedere e prevenire vanno cercati i mezzi per evitare futuri dolori.

martedì 13 aprile 2010

Voce "Merceologia", 1987

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


Voce "Merceologia"
in: "La nuova enciclopedia del diritto e dell'economia Garzanti", Milano, Garzanti, 1987, p. 828-829
Anche in: "La nuova enciclopedia delle scienze", Milano, Garzanti, 1988, p. 917-918

La merceologia è la scienza che si occupa dello studio delle merci, dei beni materiali fabbricati dall'uomo e oggetti di commercio, e dei relativi processi di produzione.

Da quando hanno cominciato a scambiarsi i beni materiali, gli esseri umani hanno avuto, e sviluppato, delle conoscenze sulle merci, sulla loro qualità e durata, sulle loro funzioni e sulla loro utilità. Da tali caratteristiche, infatti, dipende il valore delle merci e la possibilità di svelare le frodi, falsificazioni e adulterazioni praticate dai commercianti e tanto diffuse che se ne trova la descrizione in tutti i manuali di commercio e nelle enciclopedie naturalistiche, fin dall'antichità.

giovedì 8 aprile 2010

Le lampade al neon e il controverso inventore Georges Claude

La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 8 aprile 2010

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

All’inizio li chiamavano “gas nobili” perché non si combinavano con altri elementi chimici, proprio come i re e i nobili non vogliono avere rapporti con i comuni mortali. A dire la verità, col passare del tempo, si è visto che anche i gas nobili, come capita ormai anche ai re e ai nobili, si combinano eccome con elementi meno nobili, dando anzi luogo a curiosi e strani composti. Resta il nome di gas rari perché effettivamente sono presenti in natura in quantità limitate.