martedì 13 aprile 2010

Voce "Merceologia", 1987

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


Voce "Merceologia"
in: "La nuova enciclopedia del diritto e dell'economia Garzanti", Milano, Garzanti, 1987, p. 828-829
Anche in: "La nuova enciclopedia delle scienze", Milano, Garzanti, 1988, p. 917-918

La merceologia è la scienza che si occupa dello studio delle merci, dei beni materiali fabbricati dall'uomo e oggetti di commercio, e dei relativi processi di produzione.

Da quando hanno cominciato a scambiarsi i beni materiali, gli esseri umani hanno avuto, e sviluppato, delle conoscenze sulle merci, sulla loro qualità e durata, sulle loro funzioni e sulla loro utilità. Da tali caratteristiche, infatti, dipende il valore delle merci e la possibilità di svelare le frodi, falsificazioni e adulterazioni praticate dai commercianti e tanto diffuse che se ne trova la descrizione in tutti i manuali di commercio e nelle enciclopedie naturalistiche, fin dall'antichità.

Con la rivoluzione industriale del 1700 comincia lo studio sistematico dei processi di fabbricazione delle merci e delle caratteristiche delle merci stesse. La parola "merceologia" (Warenkunde) è stata usata per la prima volta nel 1793 dal tedesco Johann Beckmann (1739-1811), un professore di economia (il quale, per inciso, ha anche usato per la prima volta, nel 1769, la parola "tecnologia"). Da allora l'uso del termine si è diffuso in tutti i paesi, anche se, curiosamente, in inglese e in francese manca una parola equivalente a "merceologia".

Dagli inizi del 1800 la merceologia è stata insegnata nelle scuole di commercio ed è stata oggetto di numerosi libri; sono stati pubblicati in varie lingue dizionari ed enciclopedie merceologici che contenevano elenchi di merci e notizie sulle caratteristiche, provenienza e uso di ciascuna di esse. Da oltre un secolo la merceologia in Italia è insegnata negli Istituti commerciali e nelle Facoltà universitarie di studi economici. I docenti sono stati e sono, prevalentemente, chimici o naturalisti. Fino alla metà del Novecento la merceologia ha conservato un carattere essenzialmente descrittivo.

A partire dal 1950 la disciplina ha subito una notevole evoluzione e l'attenzione della merceologia ha cominciato a rivolgersi allo studio e alla descrizione dell'intero ciclo --- della "storia naturale" --- delle merci. Tale ciclo comincia con l'esame delle risorse naturali usate come materie prime per i vari processi di produzione: anch'esse sono oggetto di commercio e di studi particolari. Esiste così una merceologia del petrolio e del gas naturale; del carbone; dei minerali metallici; dei minerali non metallici usati come materiali da costruzione o come materie prime industriali (marmi, sabbia, fosfati, zolfo, eccetera); una merceologia dei prodotti agricoli e di quelli forestali.

Il percorso culturale della merceologia continua con lo studio dei processi --- dei "cicli produttivi" --- con cui le risorse naturali sono trasformate in prodotti intermedi o in prodotti finiti. Del ciclo di trasformazione delle merci viene studiato il bilancio di materiali e di energia, una vera e propria contabilità fisica, in unità di peso e di energia. Da tale studio sono emersi nuovi indicatori del valore, come il "costo energetico" delle merci --- inteso come la quantità di energia necessaria per produrre una unità di peso di una merce --- o come il "costo ambientale", inteso come la quantità di risorse naturali impiegate in ciascun ciclo produttivo e come la quantità di materia e di energia che si formano come residui e scarti nella produzione di una unità di merce.

Particolarmente importante è la merceologia dei prodotti finiti che arrivano al consumo. Il loro studio esce dal campo degli studi generali di merceologia, ma forma oggetto di discipline particolari. Si ha così una merceologia delle pelli e del cuoio; dei detersivi e dei prodotti per lavare; dei cosmetici; degli alimenti; delle fibre tessili, dei tessuti e degli indumenti; della carta, eccetera. Esiste una merceologia delle automobili; della benzina; degli adesivi; degli oli lubrificanti; dei mobili, e così via.

Anche nella fase di consumo si formano rifiuti, la cui quantità e qualità dipendono dalla qualità delle merci usate. Le merci, infatti, non si "consumano", ma si usano per un tempo più o meno lungo e poi ritornano nei grandi cicli naturali come residui e rifiuti. Molti residui e scarti che si formano nelle fasi di produzione e di "consumo" --- rottami metallici, carta straccia, rottami di vetro, residui di plastica, eccetera --- possono, peraltro, essere recuperati e trasformati in nuovi materiali; essi diventano così materie prime per nuovi cicli produttivi e oggetti di commercio, merci anch'essi.

Esiste perciò una vera e propria merceologia dei rifiuti, di cui vengono analizzate le caratteristiche chimiche e fisiche in vista del loro riciclaggio. Proprio in quanto disciplina che si occupa della descrizione --- e della redazione di una contabilità materiale, "naturale" --- delle attività di produzione e di consumo, la merceologia studia anche i mezzi per ridurre le "fonti" di inquinamento dell'ambiente attraverso la modificazione dei cicli produttivi o della qualità delle merci.

Benché abbia un carattere notevolmente interdisciplinare, nel suo studio la merceologia usa prevalentemente gli strumenti dell'indagine chimica e fisica per riconoscere le caratteristiche delle merci e per svelare le frodi, le adulterazioni, le contaminazioni. La maggior parte degli Istituti merceologici universitari è dotata di laboratori di analisi, utilizzabili anche dal pubblico. Laboratori merceologici esistono anche nelle strutture pubbliche sanitarie preposte alla prevenzione delle malattie dovute alle frodi alimentari o alla presenza nelle merci di sostanze nocive, presso gli uffici doganali, nelle Stazioni sperimentali del Ministero dell'industria e del Ministero dell'agricoltura, anche se i laboratori di queste ultime sono prevalentemente a sostegno delle attività produttive. Naturalmente anche le aziende di produzione e di commercio hanno propri laboratori privati per il controllo della qualità delle materie prime e dei prodotti finiti e venduti. La merceologia, infine, fornisce il materiale di informazione per le azioni e le organizzazioni di difesa dei consumatori.

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