mercoledì 16 gennaio 2013

Carta e informatica

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 15 gennaio 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Uno degli imperativi dell’ambientalismo è quello di coniugare l’ecologia con l’economia. Una iniziativa in questo senso è rappresentata dalla proposta di sostituire le domande di iscrizione alle scuole e i documenti relativi alle carriere scolastiche e le stesse pagelle degli studenti, finora su carta, con moduli da compilare sul computer e da rendere disponibili in forma telematica. Gli scopi sono vari: uno ecologico, la possibilità di risparmiare carta e quindi di evitare il taglio di alberi e tutti i rifiuti e inquinamenti associati sia alla produzione della carta, sia allo smaltimento delle carte usate.

Un secondo aspetto è risparmiare spazio; gli archivi di documenti cartacei occupano spazi sempre crescenti e sempre più difficili e costosi da trovare, al punto che alcune amministrazioni sono costrette a disfarsi di vecchie pratiche, addirittura di mandare al macero vecchi libri o doppioni di libri esistenti nelle biblioteche. A dire la verità mi addolora pensare a queste perdite ma mi rendo conto che sono imposte proprio da quei limiti della sopportabilità della Terra su cui l’ambientalismo giustamente richiama l’attenzione.

La informatizzazione di molte pratiche ha anche importanti vantaggi sociali; fa risparmiare tempo ai parenti che non hanno più bisogno di andare presso le scuole a depositare le iscrizioni, e agli impiegati il cui lavoro viene snellito e reso più efficiente, alleggerendo così anche le spese dello Stato. Ancora dal punto di vista economico, viene diffuso l’uso dei computer e dei metodi di comunicazione elettronica, con aumento delle vendite di questi apparecchi in un momento in cui il mercato sembra andare verso la saturazione delle vendite, dai computer compatti ai telefoni che-fanno-tutto.

Qualcuno ha sollevato qualche dubbio: non tutti possiedono o hanno voglia di acquistare dei computer: niente paura ci saranno sempre presso le scuole delle postazioni e degli assistenti che aiuteranno a compilare le iscrizioni telematiche. Qualcuno ha anche obiettato che non tutti i parenti hanno familiarità con l’uso di apparecchiature elettroniche, ma l’iniziativa si propone proprio anche la alfabetizzazione telematica di tutto il paese, condizione considerata indispensabile per entrare in pieno nella modernità e nel futuro. Sono state sollevate obiezioni, anche in questo giornale, sulla perdita di un contatto fisico, materiale, con i documenti scolastici, che siano compiti o registri o pagelle; alcuni hanno ricordato con nostalgia le pagelle dei lontani tempi di scuola nelle quali restava una traccia ben visibile della propria storia personale, delle speranze e delle delusioni, delle sgridate per i cattivi voti o dei premi per i buoni risultati. Su questi aspetti di natura psicologica o pedagogica non so esprimere un parere.

Una piccola osservazione vorrei fare a proposito della conservabilità futura dei documenti telematici raccolti su dischi e supporti magnetici che occupano poco spazio, ben catalogabili e i cui dati possono essere facilmente ritrovati con un click su un tasto o una finestrina del viodeo. Non c’è dubbio che l’informatizzazione dei documenti ha portato una benefica rivoluzione, soprattutto per chi studia e vuole avere notizie. E’ oggi possibile a qualsiasi persona, anche in zone isolate o lontane, mediante collegamenti telefonici o radio, accedere a documenti o testi che avrebbe potuto trovare soltanto dopo visite a biblioteche o uffici lontani. E’ oggi incredibilmente più facile scrivere articoli o tesi di laurea.

L’unico pericolo è che i testi informatici col tempo possano “scomparire” per qualche motivo: perché cambia il modo in cui sono stati “scritti” o cambia il supporto magnetico che li ospita, dai vecchi dischetti alle odierne “pennette” capaci di contenere milioni di pagine in uno spazio ristrettissimo, strumenti perfetti ma fragili meccanicamente, col rischio della perdita di dati se esposti a campi magnetici. Purtroppo l’esperienza mostra che ogni tanto interi blocchi di informazioni, a cui ieri si accedeva, oggi non si trovano più, spostati o cancellato. Al punto che è stato necessario creare in Internet un “archivio”, nel sito: “http://archive.org“, in cui, con grande pazienza è fortuna, è talvolta possibile ritrovare vecchio materiale informatico.

Della carta si sanno molte cose: nei cinque secoli della sua storia si sa quali tipi sono pervenuti a noi, spesso in buono stato, si sa quali tipi di carta sono stati attaccati dai parassiti o sono diventati fragili e illeggibili. Quanto si troverà fra venti anni dei documenti e libri e articoli oggi “informatizzati”, dalle pagelle ai documenti catastali e notarili, eccetera ?

Vorrei formulare una modesta proposta: la istituzione di una commissione permanente di vigilanza sullo stato di conservazione e di accessibilità pubblica dei documenti informatici Non è un problema banale e lo dimostra il fatto, per esempio, che le tracce di alcune telefonate, anche loro piccoli segnali elettronici su qualche disco o nastro magnetico archiviato chi sa dove, sono reperibili, ma se si vogliono leggere vanno trascritte in migliaia di pagine --- su carta. La vendetta della carta.





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