domenica 29 settembre 2013

SM 2428 -- L'interfaccia fra mare e terra -- 2000

In: Gianni Palumbo e Danilo Selvaggi (a cura di), "Le coste italiane", Roma, LIPU, 2003, p. 188-189

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
  

Nell’analisi dell’ambiente marino uno degli aspetti di maggiore importanza è rappresentato da quello che avviene in quella delicata e mutevole interfaccia dove il mare incontra la terra. Un problema che riveste particolare importanza nel nostro paese in cui tale “interfaccia” si estende per ottomila chilometri.

Gli eventi che si verificano nell’interfaccia sono di molteplice natura: innanzitutto l’interfaccia è rappresentata da rocce o zone sabbiose, mutevoli nel tempo, anche nel corso di un anno, ad opera del vento e del moto ondoso.

lunedì 9 settembre 2013

SM 3588 -- Il Settantatre -- 2013

La Gazzetta del Mezzogiorno, giovedì 5 settembre 2013

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

Nel 1973 il mondo era diviso in tre parti, come aveva scritto nel 1952 il geografo francese Alfred Sauvy (1898-1990): il primo mondo era quello capitalistico, comprendente gli Stati Uniti e i paesi amici e satelliti occidentali, dal Canada all’Inghilterra, alla stessa Italia; la Spagna era ancora sotto il regime fascista di Franco, la Grecia era ancora governata dai “colonnelli” di destra. Il secondo mondo era rappresentato dall’Unione Sovietica e dai paesi satelliti. C’era poi un “terzo mondo” molto variegato, in genere di paesi arretrati economicamente, molti dei quali si erano appena scrollato di dosso il dominio coloniale di Francia, Spagna, Inghilterra; la Cina stava vivendo la rivoluzione culturale, una contraddittoria ondata di cambiamento, una via comunista indipendente dall’Unione Sovietica.