La Gazzetta del Mezzogiorno, 30 settembre 2014
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it
Se
non fosse una cosa così seria verrebbe quasi da sorridere a pensare alle
migliaia di persone che ogni anno da venti anni si trascinano da un paese
all’altro a discutere senza risultati su come fermare i peggioramenti
climatici. Da Berlino, a Kyoto nel 1997, a Marrakesh, a New Dehli, a Nairobi,
alla fascinosa Bali, a Cancun, alla favolosa Doha, a Lima nel Peru, con un
supplemento a New York la settimana scorsa. Sono ministri, capi di governo,
funzionari ministeriali, esperti, ambientalisti e soprattutto lobbysti, quei
funzionari che le grandi industrie mandano in giro ad accertarsi che non venga presa
qualche decisione che danneggi i loro affari. Perché di soldi e di merci e di
affari, si tratta.